Non appartengo a nessuno – racconto storie che non piacciono. Non fanno like.
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Abito le periferie digitali. Le mie storie sono marginali, sono detriti di ciò che resta.
Faccio alcune cose. Alcune interessanti, altre meno. Se ti interessa quello che faccio per lavoro, o per passione, puoi trovarlo su iu4tpi.it. Ma qui è diverso. Qui racconto storie. Non storie mainstream, né contenuti ottimizzati per i social. Racconto quello che mi colpisce, quello che resta. Per questo motivo, questa pagina — chiamatela blog, diario o spazio marginale — non è pensata per chi scorre. È fatta per chi si ferma. Per chi ha ancora voglia di leggere.
Questa pagina non è parte di una rete. Non segue una logica di appartenenza. Non si iscrive in una prosecuzione sociale. Non è elencata da nessuna parte - e se lo è, non è per mia volontà. È un frammento disperso. Un relitto in un oceano troppo vasto e devastato per suscitare ancora interesse. Non c’è una ragione precisa per scrivere storie. Per raccontare la voce degli altri, ora, in un’epoca in cui leggere sembra non interessare più a nessuno. Ma proprio per questo, scrivere diventa un atto residuo. Residuo e necessario. Non per essere letto. Ma per restare.
Non competenze. Ma cose che vivono, che ritornano.
Racconti brevi, frammenti notturni, detriti di viaggio che resistono.
Segnalazioni, aggiornamenti e frammenti dal mondo reale.
Non cerco lavori. Cerco connessioni. Se qualcosa di questo spazio ti ha colpito, puoi scrivermi.